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al testo di Antonio Coppola
Perduto dentro un sogno
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C'è stato un tempo in cui ho giocato ad inventare parole senza mai imparare a dire, parlare, comunicare. Ho cercato di dar forma a pensieri cercando immagini, creando ricordi di un mondo che non mi apparteneva, che non apparteneva a questa realtà. Ho cercato di dar fiato alle mie sensazioni, alle mie emozioni, ai miei sentimenti, ed ho inseguito un sogno, ben oltre i confini del mondo onirico, dove ogni cosa ha l'incertezza di essere, e la consistenza delle nuvole. Ho trascianto quel sogno alla luce del sole, stringendolo, forte al petto come solo un genitore può stringere un figlio, ma a nulla è valso e in fine l'ho visto svanire lentamente, divorato dal tempo che lo avvolgeva nell'ombra di un lontano e perduto ricordo. Così, ho inventato nuove parole, trascendendo il senso di questo mondo e questa mia esistenza, cercando un segno, un nome, un volto. Una prova, anche fosse solo illusoria della sua esistenza. Ho cercato il suo sguardo nel sole calante che all'orizzonte si tuffa nel mare, ho cercato i suoi capelli tra le onde dorate e increspate dal vento, ed ho udito la sua voce tra le onde che si infrangono sugli scogli. Ed ora che nel sogno scrivo e do forma a queste mie parole, so che quel tempo e il senso di queste parole non andranno perduti e non andranno sprecati.
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